Regolamento Per Prevenire E Contrastare Il Bullismo E Cyberbullismo

Documento che stabilisce le regole per il rispetto dei diritti e dei doveri da parte di tutti per prevenire e contrastare Il Bullismo e Cyberbullismo

Tipologia

Regolamento

Descrizione estesa

REGOLAMENTO PER PREVENIRE E CONTRASTARE IL BULLISMO E CYBERBULLISMO

APPROVATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO D’ISTITUO DEL  13 febbraio 2025

 

A seguito dell’entrata in vigore della Legge n. 70/2024 che introduce una serie di modifiche alla Legge n. 71/2017

disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, - tra cui:

 1) l’estensione anche al bullismo di detta legge con un'attenzione particolare alle misure preventive ed educative;

2) l’obbligo per i Dirigenti di conformarsi alle procedure ministeriali per affrontare episodi di bullismo e cyberbullismo;

3) l’introduzione di un codice interno scolastico

l’Istituto Agrario di Firenze EMANA il presente Regolamento esplicitato nel Patto di corresponsabilità educativa sottoscritto dai genitori.

Il presente Regolamento rappresenta la netta presa di posizione dell’Istituto e dell’intera comunità scolastica avverso qualsiasi forma di violenza e prevaricazione, inoltre intende sugellare la rilevante attenzione della scuola nei confronti di tutti i soggetti convolti in situazioni di soprusi. Ciò in sintonia con il Regolamento dell’Istituto Agrario che definisce l’ambiente scuola come centro di vita democratica e di partecipazione, comunità dialogante che dice no alla violenza e fronteggia le situazioni di criticità ricercando la composizione di diritti uguali e contrari.

In linea con le finalità della normativa nazionale di prevenzione e contrasti di bullismo ed il cyberbullismo, Il presente Regolamento,

- prevede SANZIONI in un'ottica di giustizia che miri a rieducare e riparare  offrendo anche forme di supporto alle vittime, in tutte le loro manifestazioni, attraverso azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione e tutela nei confronti dei minori, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti,

e fissa i seguenti OBIETTIVI:

a)     accrescere le conoscenze degli operatori della scuola e delle famiglie sulle problematiche del bullismo/cyberbullismo, incrementare la consapevolezza del fenomeno all’interno dell’Istituto su tre livelli distinti: alunni, docenti, famiglie;

b)    monitorare possibili situazioni a rischio e individuare modalità puntuali che permettano di affrontare e contrastare i casi specifici di bullismo e cyberbullismo;

c)     individuare e definire le modalità di prevenzione e intervento nei casi in cui si espliciti il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo;

d)    aumentare le competenze civiche, di cittadinanza per tradurre i “saperi” in comportamenti e atteggiamenti, corretti, aperti ad accogliere le altrui visioni nella consapevolezza che trattasi di elementi fondamentali ed imprescindibili per esercitare la democrazia nel rispetto della diversità e delle regole di convivenza civile.

 

RIFERIMENTI NORMATIVI

·     Costituzione artt.: 2 -3- 33- 34

·     Codice Penale artt.:  581-595- 660 -612-612 bis- 612 ter- 494 -615 bis - 615 ter -600- ter 600 quater - 580- 624- 628- 629 -640 - 635 -643- 609 quinquies 605;

·     Dlgs 196\03 art.167;

·     Codice Civile artt. 2043-2047-2048;

·     “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo” Direttiva MIUR n.16 \ 2007;

·     Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di ‘telefoni cellulari’ e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti” e successive modifiche/integrazioni; Direttiva MPI n. 30 \2007;

·     “Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente poste a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali”; Direttiva MPI n. 104 \ 2007 Direttiva MIUR n.1455/06;

·     Statuto delle studentesse e degli studenti” dal D.P.R. 249/98 e 235/2007;

·     Linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyber-bullismo;

·     L.71/2017; disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo;

·     Linee di Orientamento per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di Bullismo e Cyber-bullismo (MIUR 13.01.2021)

·     “Indicazioni sull’utilizzo dei telefoni cellulari e analoghi dispositivi elettronici in classe” (MIM19/12.2022) - D.P.R. n°81 del 13 Giugno 2023

·     L. 70/2024 Disposizioni e delega al Governo in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.

 

PARTE I

BULLISMO E CYBERBULLISMO

- Definizione di bullismo e cyberbullismo

- Comportamenti tipizzati di bullismo e cyberbullismo

- Differenze tra bullismo tradizionale e cyberbullismo

 

BULLISMO

Il bullismo è un fenomeno ormai noto a scuola, deriva dalla traslitterazione della parola inglese bullying, (to bull) che significa usare prepotenza, maltrattare, intimidire, intimorire”. È rivolto a un individuo percepito come più “debole”, si ripete nel tempo e spesso la vittima non riesce a difendersi; è caratterizzato da: intenzionalità, sistematicità, asimmetria tra gli individui coinvolti.

Si tratta generalmente di prepotenze intenzionali e soprusi che avvengono per lo più in un contesto di gruppo dove manca compassione e pentimento da parte dell’agente. Si manifesta con azioni continuative e persistenti, che mirano deliberatamente a danneggiare qualcuno in vari modi: verbale, fisico o psicologico e crea una situazione di squilibrio di potere/asimmetria tra chi attacca e chi subisce: la persona oggetto di prepotenze non è capace di difendersi da sola per cui uno dei due sempre prevarica e l’altro sempre subisce.

Non è bullismo il singolo episodio di prepotenza, di tipo del tutto occasionale e ciò sulla base dell’orientamento giurisprudenziale nazionale. Ferme però eventuali nuove indicazioni della Giurisprudenza Comunitaria

 Il bullismo si sviluppa in un gruppo in cui ogni membro riveste uno specifico ruolo: i bulli mettono in atto le prevaricazioni, le vittime subiscono le prepotenze, gli spettatori non prendono parte attiva ma assistono.

Comportamenti tipizzati di bullismo:

·     Fisico: colpi, pugni, strattoni, calci, furto, danneggiamento degli oggetti personali della vittima;

·     Verbale: offese, minacce, soprannomi denigratori e prese in giro;

·     Indiretto: esclusione sociale, pettegolezzi, diffusione di calunnie, mettere in giro cattive voci.

 

CYBERBULLISMO

Tipo di bullismo che usa la tecnologia. Il cyberbullismo è il termine (noto anche come bullismo online) che indica atti di bullismo e di molestia effettuati tramite mezzi elettronici. Per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone si utilizzano per esempio: la messaggeria istantanea (Telegram, Instant Message, Messaggi istantanei con o senza immagini), Chat sincrone, Social network (per esempio, Facebook, Tik Tok, Instagram.), Siti di domande e risposte, Siti di giochi online. Il cyberbullismo che, come il bullismo è un comportamento volontario e deliberato, ha come elemento di stretta identificazione il contatto elettronico, illude l’agente che tutto rimanga nell’anonimato (non si può essere scoperti) indebolisce le remore etiche. Il cyberbullo non avverte anzi minimizza la sofferenza della vittima.

 Un atto, che nel mondo reale può non integrare la fattispecie di atto di bullismo, nel mondo virtuale è cyberbullismo. Il singolo incauto e\o premeditato comportamento può valicare, grazie alle tecnologie, ogni limite di spazio e tempo con conseguenza devastanti. Il “materiale” usato dal cyberbullo può essere diffuso in tutto il mondo e velocemente. Un commento, un’immagine o un video postati possono essere potenzialmente in uso da parte di milioni di persone.

Un primo passo necessario per poter contrastare il cyberbullismo consiste nel conoscerlo in alcune sue sfaccettature fondamentali. Ad esempio, andando a indagare alcuni comportamenti tipizzati.

·     Cyberstalking: corrispettivo virtuale dello stalking. Si attua attraverso molestie e denigrazioni ripetute e minacciose per incutere paura e malessere psicologico o fisico nella vittima tramite l'invio di lettere, biglietti, posta elettronica, SMS ecc. e\o la diffusione di materiale riservato;

·     Flaming: l’insulto pubblico che viene espresso all’interno di social network, forum, blog e simili. L’autore di questo attacco non solo vuole sminuire la vittima, vuole che il pubblico assista all’insulto, vuole danneggiare l’immagine della vittima online attraverso messaggi scritti di vario genere; 

·     Harassment - molestie: si attua attraverso l’insultare qualcuno mediante messaggi inviati ripetutamente;

·     Impersonation: sparlare di qualcuno per danneggiare la sua reputazione, via e-mail, messaggistica istantanea, si inviano messaggi o si pubblicano testi denigratori, sostituendo la propria identità con quella di altri;

·     Denigration: diffondere all’interno della rete o tramite sms immagini, video, messaggi falsi o dispregiativi, con lo scopo di danneggiare la reputazione o le amicizie della vittima;

·     Exposure: pubblicare informazioni private e/o imbarazzanti su un’altra persona;

·     Trickery: ottenere la fiducia di qualcuno con l’inganno per poi diffondere le notizie avute in confidenza;

·     Exclution: escludere deliberatamente una persona da un gruppo online per ferirla; questo comportamento è molto vicino anche a quello di ignorare messaggi o richieste al fine di far sentire rifiutata e umiliata la vittima (Ghosting)

·     Happy slapping: pubblicare un video in cui una o più vittime vengono molestate o percosse fisicamente. A ben vedere qui si parla di due attività violente ben distinte: la prima è l’attacco fisico della vittima. La seconda è la diffusione di riprese video per mostrare al pubblico del web le proprie azioni. Può integrare estremi di reati molto gravi;

·     Sexting: inviare propri testi, immagini e video a sfondo sessuale;

·     Revenge porn: diffusione di contenuti legati alla sfera dell’altrui intimità fisica (fotografie o video clip sessualmente espliciti).

 

PARTE II

COMPITI E MANSIONI

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Individua attraverso il Collegio dei Docenti un referente del bullismo e cyberbullismo. Favorisce il confronto all'interno della scuola, attraverso i vari organi collegiali, creando i presupposti di regole condivise di comportamento per il contrasto e prevenzione dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo.

Se un Dirigente Scolastico viene a conoscenza di atti di bullismo o cyberbullismo, è tenuto a informare tempestivamente i genitori e a promuovere adeguate iniziative di carattere educativo nei confronti dei minori coinvolti, come previsto dalla L. 70/2024.

Nei casi più gravi, se si tratta di condotte reiterate o se le iniziative di carattere educativo adottate dalla scuola non hanno avuto esito positivo, il Dirigente Scolastico deve rivolgersi alle autorità competenti.

Laddove opportuno, consulta preventivamente con il Team Antibullismo e il Team per l’Emergenza.

IL REFERENTE DEL “BULLISMO E CYBERBULLISMO”

Promuove la conoscenza e la consapevolezza del bullismo e del cyberbullismo attraverso progetti d'istituto che coinvolgano genitori, studenti e tutto il personale. Coordina le attività di prevenzione ed informazione sulle sanzioni previste e sulle responsabilità di natura civile e penale, anche con eventuale affiancamento di genitori, chiedendo ausilio anche a partner esterni alla scuola, quali servizi sociali e sanitari, enti, associazioni private, forze di polizia, cura rapporti di rete fra scuole per eventuali convegni/seminari/corsi e per la prevenzione al bullismo e per un uso consapevole della tecnologia.

IL TEAM DI GESTIONE DELL’EMERGENZA

Assume la responsabilità della presa in carico del caso segnalato individuando le strategie di intervento supporta il referente in alcune delle attività sopra declinate.

IL COLLEGIO DOCENTI

Promuove scelte didattiche ed educative, per la prevenzione del fenomeno, e azioni di sensibilizzazione con enti, associazioni, istituzioni locali ed altre scuole, coinvolgendo alunni, docenti, genitori ed esperti. Prevede azioni culturali ed educative rivolte agli studenti, per acquisire le competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole. Prevede all’interno del PTOF corsi di aggiornamento e formazione in materia di prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, rivolti al personale docente e Ata. Predispone strumenti di rilevazione e monitoraggio del benessere relazionale in ambito scolastico anche aderendo ad alcuni progetti proposti da “Scuole che promuovono salute” Regione Toscana, USR e USL.

 

IL CONSIGLIO DI CLASSE

 Sulla scorta delle scelte didattiche ed educative del Collegio dei Docenti, del Curriculo Verticale di Educazione Civica e delle proposte relative all’attività di prevenzione, individuate dal referente e dal team del bullismo e cyberbullismo pianifica attività didattiche e/o integrative finalizzate al coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti e all'approfondimento di tematiche che favoriscano la riflessione sui valori di convivenza civile. Favorisce un clima collaborativo all'interno della classe e nelle relazioni con le famiglie.

IL DOCENTE

Attua quanto condiviso all’interno del Collegio Docenti e Consiglio di Classe, valorizza nell'attività didattica modalità di lavoro di tipo cooperativo e spazi di riflessioni

I GENITORI

Preso atto del contenuto del Regolamento d’Istituto e aderendo al Patto di Corresponsabilità, collaborano con la scuola secondo le modalità ivi previste. Vigilano sull’uso delle tecnologie da parte dei propri figli con particolare attenzione ai tempi, alle modalità, agli atteggiamenti conseguenti.

GLI ALUNNI

Conoscono il contenuto del Regolamento d’Istituto e del Patto di Corresponsabilità; partecipano alle iniziative scolastiche di sensibilizzazione e prevenzione al fine di favorire un miglioramento del clima relazionale.

 

PARTE III

LE AZIONI DELLA SCUOLA

Per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo la scuola mette in atto le seguenti azioni:

a)     Pone in essere iniziative collettive di sensibilizzazione e individuazione di strategie appropriate per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo, facendo vivere esperienze positive di socializzazione.

b)    Pone in essere attività curriculari per accrescere la consapevolezza del fenomeno del bullismo e delle prepotenze attraverso letture, film, video, articoli, etc., incoraggiando la percezione emotiva e l’empatia attraverso lo sviluppo di regole e di “politiche scolastiche”.

c)     Mette a disposizione un ambiente di ascolto gestito dal Referente d’Istituto per il bullismo, supportato dal Team, ove gli studenti possano riferire o denunciare, eventuali episodi di cui sono stati vittime o testimoni, con un percorso di vicinanza, se del caso guidato dallo psicologo della scuola e\o altri esperti. Nello specifico è stato realizzato un sistema di raccolta tramite QR-code, gestito dal gruppo di lavoro per il bullismo e per il cyberbullismo, attraverso il quale gli studenti possano riferire o denunciare, eventuali episodi di cui sono stati vittime o testimoni, con la compilazione di un forms. Il QR-code è inserito in locandine affisse in diversi punti della scuola e facilmente riconoscibili anche perché recano il logo della scuola sono di colore verde scuro e contengono spot d’ impatto.

d)    In caso di situazioni nelle quali emergono indizi di criticità, valuta la somministrazione di questionari anonimi valutando le migliori azioni per gestire il caso e a tutela delle persone coinvolte.

e)     Interagisce e dialoga costantemente con Enti Locali: polizia locale, polizia postale, Tribunale dei Minori, USL, associazioni del territorio e/o nazionali.

f)      Incontra le famiglie per informare, dare indicazioni sulle possibilità di intervento e favorire la collaborazione con la scuola.

g)     Partecipa attivamente alla "Giornata del rispetto", istituita dalla L. 70/2024 affrontando in maniera peculiare, nella settimana che precede questa giornata, le tematiche del rispetto degli altri, della sensibilizzazione contro la violenza psicologica e fisica e del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione.

h)     Promuove e diffonde il nuovo numero pubblico di emergenza 114, implementato dalla L. 70/2024, per la tutela di bambini e adolescenti in situazione di pericolo.

Laddove siano attuati comportamenti che integrino le fattispecie sopra descritte, da non ritenersi come tassative e/o fattispecie in cui si rilevi prevaricazione prepotenza, molestia, insulto e comportamenti lesivi dell’altrui dignità attuati con e\o senza strumenti tecnologici, la prima azione della scuola è orientata alla tutela della vittima, includendo, successivamente, il bullo/prevaricatore e il gruppo classe. In generale, in caso di episodio sospetto e/o denunciato, di seguire il seguente schema di intervento:

·     colloquio individuale con la vittima;

·     colloquio individuale con il bullo;

·     possibile colloquio con i bulli insieme (in caso di gruppo);

·     possibile colloquio con vittima e bullo/i se le condizioni di consapevolezza lo consentono;

·     coinvolgimento dei genitori di vittima e bullo/i.

Tuttavia, essendo ogni situazione di bullismo differente in termini di modalità, è opportuno valutare di volta in volta quale sia l’ordine più efficace.

Fanno parte integrante del presente regolamento i seguenti allegati:

1)     Legge n. 71/2017;

2)     Approfondimento Legge n. 71/2017 e Disposizioni Codice Penale e Codice Civile;

3)     Fonti e Bibliografia Cyberbullismo;

4)     Regole per navigare sicuri.

 

Il presente Regolamento è immediatamente efficace a far data dall’approvazione da parte del Consiglio d’ Istituto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Licenza

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